giovedì 4 settembre 2014

Il vento del destino

Che tu possa avere sempre il vento in poppa, che il sole ti risplenda in viso e che il vento del destino ti porti in alto a danzare con le stelle...
lo dice un giovane e affascinante trafficante di droga fuggitivo , ignaro di tutto quello che li sarebbe poi ancora successo, brindando con il padre a cui era riuscito far visita;
mentre la madre, a sua insaputa, chiama la polizia per arrestarlo, invasa dalla rabbia e dalla delusione nel vedere il chiaro futuro che suo figlio avrebbe avuto.
Chi muove il vento? Lo stesso che decide di farci risplendere il sole in viso portandoci poi a ballare con le stelle? È sempre lui, il destino a muovere le cose? Impossibile da destreggiare, stupefacente nelle sue decisioni e molto spavaldo.
E se tutte queste metafore fossero frutto della nostra più chiara illusione? La stessa che ci porta a creare ciò che è bello e ciò che non lo è, che ci accompagna nei momenti più tristi e in quelli più solari. Perché infondo illuderci di non aver completo controllo di ciò che ci accade ci decolpevolizza nel momento stesso in cui abbiamo bisogno di dare la colpa a tutto invece che a noi stessi. E nei momenti più belli della vita suona romantico dire: era destino che ci incontrassimo; per non dire invece che è stato frutto solo della coincidenza di trovarsi.
Non è essere realisti ma solamente essere codardi invece che assumersi le proprie responsabilità o di accettare quello che accade come processo naturale del vivere nel mondo;
Che poi non si è nemmeno romantici quando si ringrazia il destino, si diventa opportunisti, visto che alla prima delusione finiremo per odiarlo nuovamente.
L illusione crea dipendenza... non fateci uso.
Notte


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